Che freddo, mamma mia! Chi m'ariscalla?
— Fijo, la legna è diventata rara
e costa troppo cara pe' compralla...
— E l'asinello mio dov'è finito?
— Trasporta la mitraja
sur campo de battaja: è requisito.
— Er bove? — Puro quello
fu mannato ar macello.
— Ma li Re Maggi arriveno? — È impossibbile
perché nun c'è la stella che li guida;
la stella nun vô uscì: poco se fida
pe' paura de quarche diriggibbile... —
Er Bambinello ha chiesto: — Indove stanno
tutti li campagnoli che l'antr'anno
portaveno la robba ne la grotta?
Nun c'è neppure un sacco de polenta,
nemmanco una frocella de ricotta...
— Fijo, li campagnoli stanno in guerra,
tutti ar campo e combatteno. La mano
che seminava er grano
e che serviva pe' vanga la terra
adesso vié addoprata unicamente
per ammazzà la gente...
Guarda, laggiù, li lampi
de li bombardamenti!
Li senti, Dio ce scampi,
li quattrocentoventi
che spaccheno li campi? —
Ner di' così la Madre der Signore
s'è stretta er Fijo ar core
e s'è asciugata l'occhi co' le fasce.
Una lagrima amara per chi nasce,
una lagrima dorce per chi more..."
Trilussa
dicembre 1916
Il nostro mondo tanto malato è sempre di più diviso in due: da una parte c’è il mondo che pensa ai regali di Natale, alle luci, ai viaggi, ai menu, alle nuove tendenze e dall’altra c’è il mondo dei bambini sfortunati che in questo gelido Natale non troveranno il cibo per sfamarsi, in uno scenario di macerie e di violenze.
E a nulla è servita la lezione del passato!!!
Il Natale 2024 non è molto diverso dal Natale del 1916, perché i grandi poteri, pur di crescere a dismisura, sono pronti a perseguire i loro obiettivi con ogni mezzo.
La guerra nasce dalla mancanza di volontà nel riconoscersi uguali e il compito della Scuola diventa sempre di più quello di educare alla cultura della Pace che si costruisce solo sul rispetto delle persone.
E’ questo l’augurio che voglio fare agli studenti del Pasolini per questo Natale, di imparare a costruire la Pace nei gesti di ogni giorno, di imparare a saper vivere insieme, rispettandosi, dialogando, riconoscendo le ragioni dell’altro .
Ai docenti e alle famiglie, invece, auguro di riuscire al meglio nel loro progetto di farsi guida dei nostri giovani che sono sempre più disorientati e si trovano a vivere in un mondo che non capiscono e non condividono. Per portare avanti bene questo compito è necessario esercitare la capacità di ascolto.
La scuola, in tutte le sue componenti, e le famiglie devono indicare ai giovani la strada giusta per conservare la loro umanità per un cambiamento che apra alla speranza di un futuro migliore.
A tutte le componenti della Comunità Educante del Pasolini auguro di vivere queste feste nell’armonia degli affetti familiari, concedendoci tutti un momento di riflessione che alimenti nuove energie ed un rinnovato entusiasmo e che ci consenta di affrontare un nuovo anno che sia per tutti foriero di nuove speranze.
A tutti buone feste
La Dirigente Scolastica